Anche se non ti va, sorridi!… Al mattino quando ti svegli, al lavoro, sull’autobus, accenna a un piccolo sorriso e ti renderai conto che il contesto diventa più leggero. Quante volte ci capita di incrociare persone imbronciate, scure in volto? Una espressione con la fronte aggrottata gela qualunque tentativo di cordialità. Sorridere, guardare avanti con fiducia non solo ti aiuta a vivere meglio il presente ma ti allena a guardare in maniera positiva al futuro, a rinforzare le tue difese nei confronti degli imprevisti.
Una predisposizione positiva alla giornata ti farà notare quello che di buono ti accade di volta in volta senza essere costantemente in allarme, senza necessariamente aspettarti il peggio e a considerare la problematicità come una discontinuità su cui concentrarti. In altre parole, difficilmente dirai: “Ci mancava solo questo!”
Sorridi e motiva a farlo chi non ci riesce. Sii sorpreso positivamente per ciò che vedi, per chi incontri, per quello che ti raccontano. Evita di difenderti senza nemmeno sapere perché, abbandona il tuo costante bisogno di controllare tutto tanto, sarebbe impossibile…
E poi, chiedi il soccorso di una potenzialità cui faccio spesso ricorso nelle mie sessioni di coaching: l’umiltà.
Prova a fare tabula rasa rispetto alle idee che avevi precedentemente consolidate sull’umiltà e prova ad incontrare il significato che assume nei nostri programmi di coaching.
L’umiltà ha una capacità incredibile per sostenere un approccio positivo alla leggerezza ed alla positività. Serve a spingerti a osare, a rischiare un nuovo inizio, a sperimentare anche quando non sei completamente certo del risultato finale. Mi dirai: – E allora a cosa serve? – a farti approcciare la realtà anche per tentativi, per ricerca del possibile, per fiducia nelle tue possibilità.
Quante persone conosci che, se non hanno la totale sicurezza del risultato positivo, non si muovono, non si spostano dalla condizione presente? E quante ne avrai incontrate che si cimentano solo in ciò che hanno già sperimentato? Ti sarà capitato di sentire: – Non è portato per la matematica – oppure – La vacanza in montagna non è per me! –
Ebbene, hai mai riflettuto su quante occasioni hanno perduto? Occasioni per ricercare alternative, per imparare modalità nuove, per fare nuovi incontri edificanti, per acquisire maggiore sicurezza di sé e aumentare la fiducia nelle proprie possibilità. Se inizi, sicuro di riuscire, che merito avrai? Pensa a quanti amori sembravano impossibili e la tenacia li ha fatti nascere. Quante competenze al lavoro sono sembrate insufficienti per svolgere dei compiti e invece la determinazione le ha realizzate? Quante volte hai sentito, con espressione corrucciata: – Non è per me! – Eppure, con impegno e continuità, ce l’ha fatta al di sopra di ogni aspettativa!
Sorridi e affronta, rischia, impara ad osare! Il sorriso incoraggia, infonde fiducia, fornisce possibilità… Sorridi con il tuo partner, con i tuoi figli, i colleghi…non sottolineare le difficoltà e le brutture della vita quanto piuttosto motiva a tentare, a cercare di modificare puntando su di sé. Mostra la tua soddisfazione per aver tentato e non per essere stato il primo sempre!
L’umiltà non è la potenzialità dei perdenti quanto, piuttosto, quella dei tenaci, dei fiduciosi, dei “costruttori”…
Libera gli altri dalle paure dell’insuccesso e quando esso si presenta, fai leva sulla loro soddisfazione per aver tentato, sul coraggio di aver osato: è ciò che serve a ritentare, a rialzarsi rinfrancato e pronto a ripartire! Non rimproverarti, non prendetetela con te per aver tentato e non esserci riuscito (troppo semplicistico….); ma rivedi le illusioni che hanno attraversato il tentativo, la tua voglia di farcela a tutti i costi, la scarsa valutazione dei dati a disposizione, i conti sbagliati su ciò che possedevi e renditi conto che davvero non potevi vincere!
L’umiltà ti chiede fiducia ma anche responsabilità, accuratezza nelle previsioni, valutazione della possibilità, prudenza… Poi, ci sta tutto. Se la posta in gioco non è per te di così grande rilievo, puoi divertirti anche solo nel tentare. Se invece il tentativo coinvolge sentimenti, affetti, rischi anche degli altri, non stai sfoderando umiltà, ma incoscienza, egoismo, mancanza di rispetto e quanto altro di negativo vorrai aggiungere. In quel caso, sarebbe bene fermarti ancor prima di partire.
P.S. Thomas Edison affermava che quella lampadina che si era accesa rappresentava il risultato di tutte le precedenti lampadine che non si erano accese.