Il tempo di festa

Che grande occasione viviamo per considerarci “in festa” quando abbiamo a disposizione qualche giorno in più rispetto al consueto we! È come se avessimo un tempo in più, allungato, una dilatazione dei ritmi da occupare con qualcos’altro o con il nulla rigenerante…

Durante le festività puoi portare a termine quel disegno mai finito, quella mail interrotta, quella telefonata che rinvii da tanto, troppo tempo…ma anche per rivedere una serie che hai seguito in fretta a fine giornata, tra uno sbadiglio e l’altro.

In qualunque modo tu lo voglia impiegare, considera che trovare uno spazio per te è salutare.

Non riempirlo di tante cose che ti stancano, ti fanno tornare alla ferialità più distrutta di prima e quel che è peggio, più delusa. Le feste dovranno diventare sempre più una occasione di pausa, di discontinuità rispetto alla routine.

Alleggerire le giornate dovrebbe essere di obbligo per potersi concedere non ciò che ordina le “famiglia del Mulino Bianco” ma ciò che realmente ti fa bene, ti rende felice, ti dà soddisfazione e occupa di senso ciò che vivi.

Cerca gli amici, tieni in ordine casa già da prima per non doverci pensare nei giorni di festa, cerca quell’angolo di casa in cui rilassarti ti è più agevole; se hai un bimbo o più di uno, insegna loro il rispetto per te, per il papà e non organizzarti per dedicare tutto il tempo libero a loro. Faresti del male ai tuoi bimbi. Rispetta te stessa, i tuoi bisogni e i tuoi piaceri ed educali a fare lo stesso senza le dannose sovrapposizioni del fare tutto, tutti insieme.

La rinuncia a se stessi non porta gioia se è totale abnegazione avvertita come pesante sacrificio. Il sacrificio ha senso se nasce dalla gratuità, dalla gioia di essere felici insieme. Il sacrificio, etimologicamente esprime “fare-sacro” e, come tale, rendere sublime l’atto della rinuncia.

In tutti gli altri casi, quando è per dovere o richiesto da spinte genitoriali e, quindi, non a scelte autonome, non porta sempre alla serenità.

Educare i figli all’autonomia, non può prescindere dall’educazione al rispetto e alla corresponsabilità, sempre in relazione alla loro età.

Mira a costruire una realtà familiare in cui il benessere dell’altro è più importante di tutto; e, se questo è reciproco, starete tutti alla grande.

Parti dalla situazione che vivi e migliorala. Pezzo per pezzo, proprio a partire dalle occasioni di festa che riuscirai a non inquinare con il “dover fare” ma con il piacere di realizzare leggerezza per te e per chi ti è vicino.

Ricorda che “vacanza” deriva da vacatio che intende il vuoto che sei capace di creare dentro di te per fare spazio ad altro, alla quiete fertile che ti fa tornare alla carica, a motivazioni rinnovate, a scelte che sono sempre più rassomiglianti al tuo io ideale. Buone “vacanze”!


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