Spostati più in là! Se sei in piedi, siediti, gira la testa più a sinistra, chiudi gli occhi per un momento e poi riaprili… vedrai tutt’altro rispetto a quello che credevi di conoscere a menadito.
Cambia strada per andare al lavoro, pettinati in maniera differente, prova a vestire di ironia ciò che da sempre ti disturba. Non lamentarti! Guarda la forza delle tue gambe anche se doloranti e fai i passi che puoi concederti, osando sempre quel passo in più, anche uno solo. Se farai lo stesso domani, in una settimana ne avrai percorsi tanti di più che al lunedì precedente ti sembrava impossibile.
Chiedi al tuo amico la sua opinione su ciò che ti martella la testa e, chiedi anche a chi non la pensa come te! Potrebbe aprirti a tante nuove soluzioni.
Considera che se è errata o parziale o illusoria la lettura che hai dato ad un avvenimento di anni fa e se hai fatto discendere da essa tutta una serie di azioni o altre letture, anche esse saranno alterate. Sbagliato il punto di partenza, sbagliato l’arrivo.
Eppure hai costruito una vita su quella emozione, su quella convinzione, su quel dato di realtà giustificandoti, reagendo, elaborando quella che era solo una delle letture possibili.
Pensa che, guardare da altre angolazioni, anche le esperienze più dolorose, possono contenere tra i meandri un granello che ti dà la forza di ricominciare; così come nelle situazioni più gioiose ed esaltanti, puoi riscoprire la tua capacità di andare oltre e fare di quell’avvenimento non un’occasione per sedere sugli allori ma motivarti per continuare a seminare.
Mi capita spessissimo nel mio lavoro che il racconto dei disagi di una persona mi indichi una lettura differente da suggerire piccoli esercizi che invertano abitudini disfunzionali all’obiettivo di benessere. La signora Franca (nome di fantasia) in una settimana ha visto sua figlia rinascere, assumere comportamenti rispettosi verso e sé e gli altri; addirittura a 10 anni, ha preso l’iniziativa da allora, di fare i compiti sempre da sola con ottimo rendimento. Basta guardare le cose da un altro punto di vista.
Einstein diceva che:”Non c’è forma di squilibrio più grave che fare sempre la stessa cosa sperando che il risultato cambi” .
Se perseveri in uno stesso comportamento, pur continuando a raccogliere risultati negativi, il tuo obiettivo non è più risolvere ma convincerti che ci stai provando. Guarda i risultati e, se sono ancora gli stessi, perché insisti?
Il primo effetto di continuare a usare le stesse modalità di comportamento è che sei presa dalla sfiducia di poter migliorare la situazione. “Quante volte gliel’ho ripetuto… ma non mi sente!”
Inoltre, rischi di peggiorare ulteriormente lo stato della relazione. La signora ha avuto fiducia nella lettura che abbiamo fatto insieme della sua situazione al nostro primo incontro, completamente diversa da quella che aveva sempre realizzato lei a proposito del marito e della bambina. Si è fidata di me, ha attuato il cambiamento e ha ottenuto il risultato sperato; anche perché i destinatari dei suoi approcci in famiglia non aspettavano altro che avere un clima differente in casa…
Fermati e sposta il punto di osservazione; chiedi confronto, siediti e aspetta che le tue emozioni siano libere da contaminazioni di pregiudizi e false convinzioni. Credi nella tua capacità di vedere oltre l’apparenza e vivi per migliorare il tuo tempo. Credimi: è molto più agevole di quanto sembra! E il risultato è grandioso…