La forza della responsabilità

Mi è sempre piaciuto ricondurre il significato di responsabilità a: Response-ability, e cioè alla capacità di rispondere in modo adeguato a ciò che una certa situazione, un tempo non breve, ed il ruolo ricoperto ci chiedono.

Intesa in tal senso, la responsabilità implica:1) rispondere delle proprie scelte e-o azioni in prima persona; 2) rispondere adeguatamente impegnandosi al massimo; 3) evitare di dare responsabilità degli altri (alibi per non fare).

Essere responsabile vuol dire rispondere in prima persona e farti carico delle conseguenze relative alle azioni o alle scelte fatte, sia per te che per gli altri, specie se sei in apparente contrasto con qualcun altro. 

La persona responsabile si fa guidare dal rigore, tiene conto dei propri limiti, individua con chiarezza ciò che vuole e ciò che desidera. La responsabilità non si esaurisce con il “dovere” e la persona responsabile non è autoritaria, ma autorevole, e chiama rispetto ottenendolo; non è rigida, ma rigorosa e coerente; non è pesante e seriosa ma seria e affidabile, elastica ed in ascolto, flessibile e tenera. Tutto ciò concorre a creare un potenziamento della dimensione empatica perché allena al sentire emotivo, al rispetto per sé e per gli altri. Se la responsabilità non è nutrita dal sentimento di cura per l’altro, diviene sterile dovere. Ed allora, credo, che potremmo parlare di correttezza e di educazione. Per questo la crescita in responsabilità va ben oltre. Qualche suggerimento? Divenire consapevole dei propri limiti e di quelli oggettivi; Essere sempre animati dalla possibilità di cambiamento migliorativo che rappresenta la spinta indispensabile per motivarsi a fare; considerare l’importanza che i destinatari della nostra azione hanno per noi.


Pubblicato

in

da