Tanti mi chiedono come affrontare la scelta universitaria dei propri ragazzi che si avviano a intraprendere l’ultimo percorso da studenti per diventare professionisti.
Quello da dedicare alla ricerca della facoltà universitaria, è un tempo benedetto e speciale, come ciascuna occasione che riguardi i grandi mutamenti nella vita dei nostri figli. Non caricarti di ansia eccessiva perché rappresenta un’occasione in più per crescere insieme ma capisco che, pur non essendo un problema, avverti comunque una comprensibile tensione.
Come affrontare nel migliore dei modi questa scelta sarà conseguenza di come avrete approcciato il vostro rapporto di fiducia reciproca, di quanto abbiate condiviso le scelte precedenti, di come lo abbia supportato nei momenti complicati sin da piccolo.
Non ci si inventa genitori dialoganti e di riferimento quando i ragazzi hanno 18 anni ma si può sempre modificare la qualità del rapporto con loro. Anche se ti sei spesso sostituita nelle decisioni che competevano al tuo ragazzo o, al contrario, hai lasciato che facesse sempre secondo le sue decisioni, adesso è il momento di sostenere una scelta importante per non fare in modo che la modifichi o se ne penta dopo un pò.
Ti suggerisco di ascoltarlo, di parlare poco ed essere attento e concentrato su ciò che ti racconta. Magari una pizzava soli fuori casa, una sana e libera chiacchierata per raccogliere i suoi sogni, le emozioni che manifesta quando immagina il suo futuro oppure l’entusiasmo che ti mostra vedendosi nei panni di quella persona che per lei rappresenta un idolo.
Ascoltala molto e aiutatala a trovare la strada che rispetti le sue idee, forse un pò confuse ma che tra le righe nascondono desideri, sogni, aspettative, aspirazioni che dovrai intercettare, per essere sua alleata.
Non spegnere l’entusiasmo per il suo futuro condizionando tutto alla ricerca di un lavoro, di guadagno e successo. L’università è un tempo privilegiato per studiare ciò che le piace, che la incuriosisce e, quando metterà in pratica ciò che sa bene con passione, troverà comunque opportunità di lavoro.
Poni domande, più che dare risposte o trovare soluzioni che potrebbero essere tanto valide per te ma che non soddisfano il suo punto di vista. Anche quando ti sembra convinto di seguire i tuoi consigli, non sempre è così. È confuso, impaurito, indeciso e, per questo va affiancati, non sostituiti.
E’ il suo momento! Deve iniziare a scegliere e dovrebbe iniziare a farlo in funzione delle sue opinioni, dei valori, del senso che vuole attribuire al suo futuro.
Piuttosto, aiutala a raccogliere correttamente le informazioni, chiedi aiuto a qualche amico che conosce i vari percorsi universitari, invita a cena chi tra le tue amicizie svolge la stessa attività che la interessa… rivolgiti a un Coach.
Se richieste, esprimi le tue idee, le tue opinioni, i punti di vista ma frena con forza la la tua tentazione di “dare consigli”.
ll tuo consiglio la condiziona ed è espressione di poca fiducia nei suoi confronti; indica che non la ritieni in grado di saper decidere. Il consiglio è sostitutivo e ti metti al suo posto. È come dicessi: “al posto tuo farei così. Ascoltami perché so io cosa devi fare!”
La tua opinione, invece, sopratutto se richiesta, lo aiuta a riflettere, ad elaborare, a raccogliere dati per sentirsi in grado di decidere. Indica esclusivamente la tua posizione e non è condizionante non prevarica e non si sostituisce alla sua.
So quanto il futuro ti spaventi ma, credimi, la passione e la competenza creano una sinergia capace di metterlo in condizione di affrontare le difficoltà. So che vorresti spianargli la strada e fare tutto al suo posto per evitare errori, delusioni… Ma sei proprio certo di riuscirci vivendo la sua vita al suo posto?
Quante volte, per fortuna ti ha sorpreso, meravigliato, inorgoglito per essere stato migliore e più capace di te?
Quando la tua presenza diviene affiancamento, in lui ci sarà tutta la forza necessaria per sentirsi pronto, incoraggiato, responsabile e più attento ascoltatore delle sue aspirazioni. Fidati di lui, sostienilo e non dire: “Io al tuo posto mi iscriverei a…”
Non sei al suo posto ma affianco; deve sentire che ci sei, che sente il tuo gomito che tocca il suo e vedrai che avanzerà con più decisione. Non pre-figurarti un futuro che non puoi conoscere e prova invece a figurartelo nelle vesti di chi vorrebbe diventare e non pre-occuparti per ciò che incontrerà. Occupati del presente più che pre-occuparti di un immaginario futuro. Non pre-vedere ma vedi negli occhi qui e ora per entrae nei sogni e nelle emozioni che lo fanno vibrare
L’università è tempo privilegiato per crescere culturalmente, mettersi alla prova, temere la prova, arricchire le conoscenze; è tempo benedetto e dedicato (che difficilmente ritornerà in tale pienezza) per approfondire e ricercare in una prospettiva formativa che deve tendere all’eccellenza. Il cambiamento corre veloce e sarebbe illusorio credere di sapere quale sarà la situazione lavorativa alla fine del suo ciclo universitario.
Non frenare gli entusiasmi riportandoli alla “realtà”, la tua realtà con tutto ciò che hai affrontato tu; coltiva la speranza che una persona appassionata, colta, responsabile riuscirà, qui o altrove, a trovare una occupazione all’altezza dell’impegno profuso. Lascia che si senta importante, preziosa, responsabile, capace di orientarsi, decisa a realizzarsi, attenta a ciò che conoscerà, curioso e innamorato inventore, forte e decisa nell’approfondire i segni del tempo, con gli occhi ben aperti ed il cuore pieno di entusiasmo. Noi abbiamo bisogno di professionisti così. Il mondo ha bisogno di persone così: preparate si, ma fortemente appassionate!