Se ti mostri forte, in realtà potresti non sentirti tale…

Quante volte ti sarai accorto di aver esagerato, di essere andato oltre la determinazione, di essere stato più insistente del dovuto, più intento a farti rispettare che ad ottenere ciò su cui, da testardo, hai preteso di aver ragione.

Considera quante volte saresti voluto tornare indietro: “Perché ho insistito tanto, perché sono stato cosi antipatico?”. Oppure quando hai preteso che qualcuno ti ascoltasse senza la benché minima motivazione a supporto della tua insistenza; e quando hai iniziato una discussione su un sentito dire, senza avere le competenze per valutarne la veridicità e hai insistito fino alla esasperazione.

E tutte le volte in cui ti è sembrato che i comportamenti degli altri fossero tutti sbagliati, solo perché diversi dal tuo; e quando il tuo bisogno di controllo è venuto meno per circostanze evidenti perché sono cambiati contesto o condizioni e ti sei sentito nel panico, frustrato, nervoso perché quel caos ti ha impedito di tenere tutto sotto controllo come avresti voluto.

Cosa può esserci dietro questo bisogno di essere ascoltato, obbedito, rispettato ad ogni costo? Probabilmente si manifesta così la tua insicurezza, mai affrontata, che riduce la tua possibilità di riflettere su ciò che accade, di valutarne lucidamente l’importanza, di considerarne obiettivamente il peso e l’urgenza. Parti in quarta senza elasticità, senza interporre quell’attimo in cui puoi renderti conto che si tratta, a volte, solo di un gioco… Prendi tutto sul serio per timore che qualcosa sfugga al controllo. Il tuo bisogno di normare è più forte di te. Anche un bicchiere spostato sembra un’offesa alla tua autorità come se da quella posizione dipendesse il destino della tua famiglia…

Hai dovuto mascherarti perché non venisse fuori la tua inadeguatezza quando, in realtà, non ce n’era bisogno perché proprio la tua inadeguatezza non esiste. Chi credi che possa a priori definirsi adeguato? Probabilmente un insicuro! Non esiste una misura della adeguatezza!

Ti sei creduto debole, timido, incapace, privato nel passato di chissà quali possibilità e ti sei autorizzato a credere di essere “solo e denudato” dinanzi a scelte importanti. Eppure ce l’hai fatta! e, se ce l’hai fatta una volta, ce la farai tante altre volte.

Quanta fatica nel mostrarti forte lasciando a casa la tua elasticità, per paura di soccombere alla prima variabile. Farti forte perché sei debole? Ma chi ti ha fatto credere di essere debole al punto da doverti imporre anche quando non ce n’è bisogno? Hai mostrato i denti anche quando era richiesto un sorriso ed hai sfoderato braccia incollate al corpo anche quando ti si chiedeva di spalancarle per un abbraccio.

Hai mai riflettuto sul fatto che una stratta di mani costa meno fatica di un indice teso verso qualcuno?

Temi il giudizio degli altri e ancora di più eviti di riflettere sulla congruità dei tuoi comportamenti. Agisci senza attendere. Credi di essere rifiutato e non ti rendi conto di quanto gli altri ti cerchino proprio quando tu credi che lontano dagli occhi tutti si dimentichino di te. Non hai ragione di difenderti. Nessuno è nato per prendere in giro proprio te. Magari, tanti vorrebbero la tua ironia, la tua goliardia, le tue battute capaci di far sganasciare dalle risate. E invece, sei lì, in guardia, tutto di un pezzo come una sentinella pronta al – chi va là?- per intervenire appena si presenti l’occasione di ribadire: “si fa così!” anche nelle situazioni più banali.

Credimi, non ti conosci bene se le tue energie sono impiegate a mostrarti per quello che non sei!

Hai paura di non farcela e sfoderi invulnerabilità! Chi ti ha detto che non ce la fai a stabilire relazioni sulla semplicità, concependo per te e per gli altri flessibilità, elasticità, comprensione? Chi ti dice che la compassione e la tenerezza, la leggerezza e la benevolenza, non ottengano più di un approccio normativo?

Sei felice di alimentare il timore nei tuoi confronti più che il rispetto? Credimi, sei più tollerante e gentile di quello che credi. Per il corretto riconoscimento con te stesso e con gli altri non c’è bisogno di mettere distanze ma, al contrario, di ridurle. Renditi conto che la durezza non è coerenza e, a lungo andare, a differenza proprio di una sana coerenza alimentata da una profonda consapevolezza, può condurre gli altri ad un isolamento emotivo da te. Abbatti i muri costruiti intorno al tuo controllo e vinci la diffidenza nei tuoi confronti alimentata dalla tua tendenza a giudicare.

Tu e gli altri siete migliori di come i tuoi occhi guardano la realtà. Gli altri sopravvivono anche ai tuoi giudizi che, tra l’altro, potrebbero essere infondati, alterati o pregiudiziali. La tua rigidità non ti appartiene. Sei molto più di essa, se impari ad accettare un approccio rilassato e fallibile nei confronti della realtà. Hai tutto ciò che ti serve per essere in gamba, senza forzature.

Si leggero, fiducioso, coltiva la speranza e basa le tue convinzioni sulla tua attitudine a vivere e far vivere alla grande quelli che ami. E tieni conto anche di estendere questo approccio a tutta la tua esistenza: in famiglia, al lavoro, con tutti gli altri che incontrerai.

Se non ti ami tu per quello che sei, chi mai potrà farlo? Siamo pieni di padroni più o meno autentici ma siamo così bisognosi tutti di amici, padri e madri tenere e comprensive, figli attenti e devoti, colleghi motivanti e alleati.

E tu sei proprio quello su cui gli altri contano e non lo sai. Contano sulla tua intelligenza, sulla tua sensibilità, sulla capacità che hai di fronteggiare pericoli.

Ma ti chiedono di essere anche tu così tanto fiducioso in te. Sii coraggioso nel riconoscere le tue qualità e vivi di conseguenza. Manifestando la tua genuinità, indicherai agli altri chi sei veramente, su quali punti di forza basare la loro richiesta di aiuto e quali punti di debolezza aiutarti a migliorare. Credi nell’utilità dell’aiuto che ti offrono. Non mostrarti superiore perché ti senti perdente. Nessuno di noi è l’uno, o l’altro. Fermati in tempo quando ti accorgi di sbagliare: concretizza quella umiltà costruttiva che non teme gli errori ma ci fa osare anche quando non siamo certi di aver imboccato la strada giusta. Esattamente il contrario di un approccio basato sul controllo. Rilassati e dai il meglio di te in allegria! Tu sei forte per farlo!


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