Per essere riconosciuto autorevole, devi darti da fare per diventare affidabile e credibile. In altre parole affinché gli altri sentano verso di te un profondo rispetto, c’è bisogno che si fidino di te, che credano nella corrispondenza tra ciò che dici e ciò che fai, anche se hanno idee differenti dalle tue.
La fiducia non è un punto di partenza; in una relazione di qualunque tipo, nella coppia, nei confronti dei figli, tra amici, al lavoro, la fiducia è un punto di arrivo. Si conquista ad ogni gesto, a ogni comportamento che mette in moto una gradualità a partire dal disarmo delle difese, da pezzi di allarme che cedono il posto all’ascolto all’interno delle relazioni.
Pare quindi che la fiducia abbia bisogno di coerenza!
L’altro ti vive come persona credibile e di rispetto (ripeto, anche se sostanzialmente differente da sé) se esiste corrispondenza tra ciò che dici e ciò che fai, tra ciò che chiedi e ciò che dai, tra gli obiettivi che dichiari di voler raggiungere e la congruità delle strade che scegli per raggiungerli…
L’affidabilità non ti chiede esempi eroici, non discorsi retorici, non paroloni da effetti speciali: la credibilità e la fiducia crescono anche con piccoli segnali di coerenza ed anche con le piccole tolleranze dei tuoi limiti e di quelli altrui. Quando sorridi della tua incoerenza, quando sei ironico, quando giochi su ciò che ti piacerebbe essere e la tua realtà, è proprio allora che diventi credibile.
Non ergerti a Superman per avere la fiducia dei tuoi ragazzi, del tuo compagno di viaggio, del capo ufficio. Sii tenero con te stesso e con gli altri: sarai più credibile. Apprezza ciò che sei e raccontati per quello che senti di essere, fuori da enormi bolle di sapone che potrebbero svelare la realtà prima che te l’aspetti. Per la formazione della fiducia da parte degli altri, non c’è nulla di più distruttivo che il vanto, la megalomania, l’onnipotenza…
Il bambino, deve ubbidire perché si fida di te. Sopratutto se, essendo piccolo, non può comprendere la ratio della regola, dovrà metterla in pratica perché si fida di chi la chiede.
L’autorevolezza risulta formarsi e manifestarsi quando inizi a creare sintesi nella tua vita tra ragionevolezza, credibilità e responsabilità. Non possiamo essere di aiuto se veramente non mostriamo, con sano realismo, ciò di cui siamo capaci. Regole che richiedono comportamenti esemplari, che tendono alla perfezione, comunicate con sproloqui che sanno di vuoto e che ti mostrano per ciò che non sei, saranno applicate solo se hai una posizione di potere (tra adulti) oppure manifesti forza e paura (nei confronti dei piccoli) .
Non sei di aiuto a chi ti circonda, né diverrai serio e veritiero punto di riferimento perché la facciata che ti copre non mostrerà ciò che realmente sei e, di conseguenza, ciò che potrai dare, che tipo di aiuto potrai fornire. Non posso chiedere di studiare se non ho mai un libro tra le mani, non posso chiedere di indossare il casco per lo scooter se non metto la cintura di sicurezza, non posso educare alla generosità se non guardo al mondo con tenerezza. I ragazzi hanno bisogno di regole; ma ancor di più di credere in coloro che sono preposti a chiederne il rispetto. È un cammino davvero utile al proprio benessere ed a quello degli altri intorno a te.